Alberello di Natale patchwork, come riciclare gli scarti delle stoffe

Dopo un anno di cucito creativo, inevitabilmente si accumulano tanti pezzetti e scarti di tessuto (sempre da mettere da parte e mai buttare) che hanno bisogno di una sistemazione, prima cosa li suddivido per colore e per consistenza, andando a mettere i pezzi molto piccoli nel sacchetto riservato alle imbottiture (sono perfetti per imbottire le punte).
Quest’anno voglio realizzare con i ritagli di tessuto un alberello-patchwork per abbellire la casa sotto le feste di Natale, oppure come chiudi-pacco per i regali.
Per prima cosa traccio due triangoli isosceli uno più piccolo per alberelli mini (che cucirò con i ritagli più grandi) e uno più grande di 11 cm per la base e 14,5 cm di altezza (a me le sagome piacciono un po’ allungate).
Una volta stabilite le due dimensioni però se si trovano dei ritagli adatti ma più piccoli basterà piegarli a triangolo, dare una sforbiciata e cucire!

LA TECNICA DEL PATCHWORK

Il metodo più semplice per procedere nella lavorazione è visualizzare l’area da riempire (in questo caso un triangolo isoscele) a strati, inizio perciò facendo delle prove di accostamento. I pezzi di stoffa vanno messi con il dritto rivolto verso la sagoma di carta, già pronti per le cuciture, parto dal basso cucendo due pezzi per volta a circa mezzo centimetro dal bordo. Aprire i lembi lungo la cucitura appena fatta e schiacciare bene la stoffa. Sostituire i pezzi che risultassero troppo piccoli (con le cuciture ovviamente l’area coperta si restringe) e non tagliare mai la stoffa in eccesso fino a quando non si è completato la “striscia” in fase di cucitura.
Per tagliare l’eccesso si mette la stoffa con il rovescio sul tavolo si appoggia sopra la dima (al dritto) e si ritaglia quello che fuoriesce.
Per questo alberello a me piace che i lati non siano perfettamente dritti, ma assecondando i ritagli di stoffa stessi cerco di creare un effetto “contorto”, l’alberello risulterà più fiabesco!

Terminato il primo lato dell’albero lo prendo come matrice per assemblare l’altro lato (mettendo dritto contro dritto) tenendo il rovescio dei pezzi da cucire verso di me. Proseguo nella ricerca dei pezzetti, due consigli da tenere a mente: prendere un pezzo un po’ più grande dell’area da coprire e ritagliare l’eccesso solo dopo aver completato la “striscia”; spianare sempre bene i bordini delle cuciture appiattendoli con le unghie (un colpo con il ferro da stiro, magari finale, è sempre utile).
In questo progetto non è importante la precisione delle misure con il calcolo dei bordi extra per le cuciture, si tratta più di comporre un puzzle con gli incastri che assemblare una serie geometricamente uguale di piccoli elementi, perciò è un lavoretto adatto per prendere confidenza con la lavorazione patchwork.

Completato anche il secondo lato li sovrappongo dritto contro dritto e cucio solo lungo i lati lunghi, taglio l’eventuale stoffa in eccesso, risvolto e imbottisco (nella punta userò i piccoli pezzetti di stoffa, per passare alla lana -imbottitura sintetica per il resto).
Chiudo la base cucendo al dritto lasciando in mezzo lo spazio per infilare il “tronco” (ho riciclato gli stecchi del gelato, ma si possono usare bastoncini di cannella, rametti fatti seccare, mollette di legno per il bucato, da fissare con un po’ di colla a caldo).

Non resta che decorare gli alberelli, io ho utilizzato strass autoadesivi, stelline di natale, fiocchetti, fiocchi di neve fissati con poche gocce di colla a caldo, alla fine aggiungo un capietto sulle punte cucendo un filo di cotone ritorto (ma si possono usare nastrini, passacavi, canapa etc)
Non poteva mancare alla base dell’alberello più grande il mio biscotto-gufo.

Ecco gli alberelli a un solo pezzo

Pubblicato da tempodagufi

Architetto, blogger, appassionata di musica celtica e antica, riciclo creativo e artigianato artistico