Barbagianni con il cuore

Coppia di barbagianni nel loro nido: amano i vecchi granai e i campanili delle chiese di campagna,  gli alberi cavi e i solai delle cascine abbandonate

Forse il più buffo della famigliola è il Barbagianni (tyto alba, dalla parola onomatopeica greca per dire “gufo”, τυτώ con l’attributo alba -dal latino “bianco”) dalla caratteristica “faccia” a forma di cuore” – perfetti ornamenti per San Valentino in quanto uccelli monogami che vivono con lo stesso partner per tutta la vita ; in inglese è detto “barn owl” ovvero il “gufo dei granai” perchè un tempo era molto diffuso in campagna nelle soffitte e granai delle fattorie; il suo contatto così vicino all’uomo lo sta portando a rischio di estinzione anche se per ora la situazione non è allarmistica.
Barbagianni nel dialetto piemontese è lo zio Giovanni, un vecchio barbogio brontolone.

Eppure il barbagianni è un utile alleato del contadino perchè si nutre di topi e talpe che inghiotte in un sol boccone sputando infine boli di pelo con tutto quello che non riesce a digerire.

 

Barbagianni: famiglia Tytonidae per lo più di piumaggio bianco con piume dorate e marroni, screziate di grigio sul dorso e le ali, testa tondeggiante, ha disco facciale piatto a forma di un cuore bianco bordato da una trina più scura; gli occhi sono neri contornati da piumette color ambra, le ali sono arrotondate, gambe e zampe piumate. Vista perfetta, udito sopraffino, vola senza fare rumore ed è perciò un temibile predatore. Visto di profilo assomiglia vagamente ad un pappagallo! In natura vive di media 5 anni, raramente raggiunge i 10 anni, ma in cattività supera tranquillamente la ventina. È uno degli uccelli più usati nell’arte della falconeria.

 

Kim Thompson – Artist

Il barbagianni emette molti versi e suoni relativamente alle circostanze in cui si trova.


Il verso prolungato e stridente alternato a sibili  simili a un grido soffocato, lo hanno reso nelle credenze popolari latore di tristi presagi di morte, ancora più inquietanti sono i piccoli, dall’aspetto spettrale, così i barbagianni sono ritenuti famigli di streghe e maghi (sono i postini alati della saga del maghetto Harry Potter), alleati del diavolo o incarnazioni di fantasmi, sono stati uccisi a causa della superstizione che li ha etichettati un po’ da tutte le parti come “gufo del demonio” o “civetta fantasma”; fanno eccezione i paesi scandinavi in particolare Svezia e Norvegia dove chi vede un barbagianni sarà baciato dalla Fortuna e il Sud della Francia che li accomuna alle cicogne, così il barbagianni sul comignolo preannuncia la nascita di una figlia femmina.

Rapace caro alla cerchia pittorica dei Prerafaelliti è uccello di compagnia di una misteriosa dama nel dipinto di  Valentine Cameron Prinsep intitolato semplicemente “Owl”

Val Prinsep: la donna raffigurata è Elizabeth Siddal, defunta moglie del poeta-artista Dante Gabriel Rossetti, sullo sfondo la pianta del melograno richiama il mondo dei defunti

 

ASCOLTA Carlot-ta The Barn Owl in “Songs of Mountain Stream” 2014, cantautrice vercellese che canta per lo più in inglese
«The Barn Owl – si legge nelle note stampa – è un video home-made dedicato alla canzone che ha anticipato la pubblicazione di Songs of Mountain Stream, il secondo disco di Carlot-ta, prodotto da Rob Ellis (Marianne Faithfull, Pj Harvey, Anna Calvi, Bat for lashes…) e uscito proprio lo scorso 26 settembre 2014. Un piccolo divertissment per celebrare il primo anno di questo album. The Barn Owl è una filastrocca che racconta di un barbagianni che ama il cinema espressionista tedesco e non ama, invece, stare solo. Le immagini del video arrivano da un documentario degli anni 30′ della Encyclopaedia Britannica FIlms. Quelle dove Carlot-ta canticchia sono state girate nell’aula di fisica del liceo che la musicista ha frequentato non troppi anni fa. L’intero album Songs of Mountain Stream è costruito su campioni sonori registrati nei boschi e nelle borgate alpine. I suoni percussivi di questa specifica canzone sono stati registrati in un fienile (“Barn”)». (tratto da qui)


I
My real name is Barn Owl (1)
but they use to call me Ghost owl
‘cause I walk out in the night.
I walk out in the night.
II
They sometimes name me Rat owl
or they also cry: “A Demon owl!”
but I go on with my owl affairs
and when they wear their PJs,
when they’re sleeping,
Chorus
I start singing,
singing down the road.
Because
III
I don’t have the great smile of an actor of the silent era,
I can’t do the tap dance in a vaudeville show
but I don’t need your stupid mask
to tell you what I think about
your shoes, about your hair,
about your bad habit
to leave me
riff
always on my own (2)
oh poor little owl
always on my own, again
oh poor little owl.
IV
Cave owl it’s too introspective,
Church owl makes me laugh
and makes me
think about my graveyard old sweet home.
Stone owl is my battle name
Death owl is my darker face
Tell me, why are you so afraid?
V
I can be as pale as Nosferatu or Bela Lugosi (3),
I could be the assistant in a Caligari show (4).
And I don’t need your stupid mask to tell you what I think about your shoes, about your hair, about your bad habit to leave me
(riff + chorus)
VI
My real name is Barn Owl
also Hissing owl, White breasted owl
Barnyard owl, Hobgoblin owl
Golden owl, Monkey-faced owl.
VII
Call me with the name you want,
but please don’t leave me all day alone.
Please don’t leave me on my own.
Please don’t leave me so.
Traduzione italiana Cattia Salto
I
Il mio vero nome è Barbagianni
ma mi chiamano “civetta fantasma”
perchè esco di notte
esco di notte
II
Talvolta mi chiamano “gufo dei ratti”
oppure gridano anche “Un gufo del Demonio!”,
ma io mi faccio gli affari miei
e quando loro si mettono i pigiami
per andare a dormire
io inizio a cantare,
cantare per la strada
perchè
III
Non ho il bel sorriso di un attore dell’era del muto, non riesco a ballare il tip-tap nell’avanspettacolo,
ma non ho bisogno della vostra stupida maschera per dirvi cosa penso
delle vostre scarpe e i capelli,
della vostra pessima abitudine
di lasciarmi
riff
sempre da solo
o povero gufetto
sempre da solo, ancora
o povero gufetto
IV
“gufo della caverna” è troppo introspettivo,
“gufo della chiesa” mi fa ridere
e mi fa pensare al cimitero mia dolce casa;
“gufo della pietra” è il mio nome di battaglia,
“gufo della morte” è il mio lato più oscuro
ditemi, perchè avete così paura?
V
Sarò pallido come Nosferatu o Bela Lugosi,
potrei fare l’assistente nello spettacolo di Caligari e non ho bisogno della vostra stupida maschera per dirvi cosa penso delle vostre scarpe e i capelli, della vostra pessima abitudine di lasciarmi…
(riff + chorus)
VI
Il mio vero nome è Barbagianni,
anche gufo sibilante, gufo dal petto bianco
gufo del pagliaio, gufo del babau,
gufo dorato, gufo faccia da monaco
VII
Chiamatemi con il nome che preferite,
ma vi prego, non lasciatemi solo tutto il giorno, vi prego non lasciatemi da solo,
vi prego non lasciatemi così

NOTE
1) letteralmente Gufo del granaio; in inglese il barbagianni ha moltissimi nomignoli derivati dal suo aspetto, tipo di volo, richiamo o habitat :  white owl, silver owl, demon owl, ghost owl, death owl, night owl, rat owl, church owl, cave owl, stone owl, monkey-faced owl, hissing owl, hobgoblin o hobby owl, dobby owl, white-breasted owl, golden owl, scritch owl, screech owl, straw owl, barnyard owl, delicate owl.
2) il gufetto della filastrocca non vuole restare solo, ma il termine barbagianni in senso figurato sta a indicare una persona poco amante della compagnia, un po’ sciocca e indolente
3)  Bela Lugosi celebre attore del muto famoso per le sue interpretazioni nei film horror, prima fra tutte quella del personaggio del Conte Dracula
4)Il gabinetto del dottor Caligari fu la pellicola-simbolo dell’Espressionismo tedesco girata nel 1919, il dottore andava per le fiere di paese presentando il suo spettacolo di ipnotismo servendosi di un sonnambulo capace di predire il futuro

Barbagianni memo frigo 

Ritorna a La Famiglia dei Gufi:
(gufetto di Moggley Mog 2012)

FONTI
http://www.lipu.it/articoli-natura/37-uccelli-e-animali-selvativi/1045-verita-e-leggende-sul-barbagianni

Pubblicato da tempodagufi

Architetto, blogger, appassionata di musica celtica e antica, riciclo creativo e artigianato artistico