Una borsetta jeans di riciclo basata sul principio “tasche in fuori” confezionata seguendo il tutorial di “Easy to sew”. La borsa è formata da due scompartimenti, quello principale con chiusura zip, accoppiato ad una seconda partizione sul davanti con zip nascosta. Il pannello retrostante è ritagliato dalla parte alta del jeans, aperto dalla cucitura interna della gamba per ricavare così ulteriori due tasche. La borsa funziona così come un organizer con la possibilità di infilare chiavi, documenti, cellulare a portata di mano nelle due tasche posteriori.
Ho utilizzato il jeans kaki avanzato dal progetto precedente [Nono modello: borsetta trapezia a mezzaluna] accostato al jeans nero ritagliato a quadrotti di 7.6 cm o in una lunga striscia (pari a tutta la lunghezza dei pantaloni) di 10 cm per la tracolla.
Misure finite: 32×22 cm circa con base di 7 cm
Considerazioni
Un lavoro non proprio per principianti, ma come sempre spiegato nel dettaglio nel video-tutorial di “Easy to sew”. Il semplice cartamodello (un rettangolo con una leggera svasatura) riesce a includere le due tasche originarie del jeans (una taglia 42). Nel mio caso però ho preferito scucire anche la cucitura originaria e rifilare le due parti in squadro, ho così ravvicinato le due tasche tra di loro e praticato una doppia cucitura per riattaccarle insieme. Ho nel contempo eliminato la bombatura del modello (sagomato per accentuare i fianchi) per una migliore adesione all’interfodera (fliselina). Abbiamo due metodi per tagliare perfettamente i due pezzi pannello esterno e fliselina. In genere quando l’interfodera è sottile (media rigidità) io preferisco tracciare il cartamodello sull’interfodera, ritagliare la sagoma e appoggiarla sul rovescio del jeans nella zona che m’interessa ritagliare (lato colla verso il tessuto), passo il ferro da stiro e poi ritaglio il pannello a misura dell’interfodera. Quando invece abbiamo una fliselina più spessa (per un effetto imbottito) è preferibile che sia di mezzo centimetro più piccola del pannello (si evitano così spessori indesiderati lungo le cuciture) quindi a seconda del cartamodello si dovrà tener conto dei margini di cucitura.
Ovviamente si può anche fare al contrario cioè ritagliando il pannello appoggiando direttamente il cartamodello sulla stoffa, ma quando si utilizzano stoffe di recupero è bene per praticità prima ritagliare un’area più grande del cartamodello e poi delimitare la sagoma rifilando l’eccesso. Se vogliamo poi evitare di passare il ferro sull’interfodera senza ritagliare la sagoma del cartamodello ci toccherà ripassare il ferro ai margini dopo aver ritagliato tutto il pezzo (per evitare che la colla aderisca al piano di lavoro mentre stiriamo). Insomma un metodo decisamente più laborioso. Un altro punto a favore del primo metodo è che si stira una volta sola stoffa e fliselina!!
Un secondo suggerimento importante per un buon lavoro con i quadrotti patchwork è quello di procedere cucendo insieme solo due pezzi alla volta, stirare i margini di cucitura e assemblare la striscia con 2+2+2.. Attenzione a accostare i tasselli in modo che risultino alternati fila per fila!!