Ghirlande di Natale 2022

Ho passato un po’ di giorni a confezionare ghirlande fuori porta per il Natale 2022 e avrei voluto fare un tutorial fotografico, ma poi la faccenda era troppo laboriosa, probabilmente sarebbe ora per me di passare ai video-tutorial.. vedremo!

Niente foto passo-passo quindi ma una descrizione del procedimento.

per la Biblioteca comunale
per il portone su strada
da appendere in casa
una ghirlanda un po’ più piccola per una vetrina di negozio

Ho creato la struttura intrecciando dei lunghi rami di vite americana.. o un rampicante simile. Quello che uso di solito l’ho trovato che si abbarbicava attorno a della robinia lungo un canale di campagna e quando mi serve vado a potarlo.
Il ramo è così flessibile che s’intreccia restando in forma senza bisogno di legature.
A seconda del diametro della corona ci vorranno da 5 a 10 rami.
Lascio assestare la corona un giorno prima di procedere al confezionamento della ghirlanda.

Raccolgo tutti i sempreverdi di cui m’imbatto nelle mie passeggiate con Patuffa, un po’ spuntano dai giardini semi-abbandonati, un po’ fuoriescono dalla recinzione privata e non sono stati potati, un po’ li chiedo ai vicini di casa. In paese ci sono un paio di spazi pubblici con molti sempreverdi e periodicamente raccolgo le pigne che cadono a terra.
Ginepro, alloro, agrifoglio, pino mugo, pino silvestre, abete bianco, abete rosso, abete di douglasia, magnolia, edera, cipresso, cipresso di Lawson, pungitopo, tasso, larice, tsuga (abete del canada), thuya, cedro.. e sicuramente ne ho dimenticato qualcuno.
La ghirlanda dura ovviamente il tempo delle feste, ma la corona si può riutilizzare per la prossima occasione.

Oltre al verde ho aggiunto dei tocchi di colore rosso, vuoi con le bacche o con qualche decorazione floreale.
Come fiocco decorativo ho utilizzato un nastro di iuta e aggiunto qua e là delle stecche di cannella, gusci e capsule di fiori e piante, su alcune ho aggiunto i gufetti del Natale 2022, una campanellina o delle piccole palline dorate.

Il metodo che uso io è molto semplice: faccio dei “mazzetti” con i rametti tagliati a un 10 cm circa e legati per il gambo con del fil di ferro sottile, lascio un po’ di coda al fil di ferro in modo da poter legare il mazzetto alla struttura facendo passare più volte. Anche per le pigne uso lo stesso sistema del fil di ferro.
Accosto i rametti per colore trama consistenza a volte dello stesso tipo ma più spesso mescolati. Ne preparo un po’ almeno una decina e poi li accosto lungo la corona spostandoli fino a quando l’insieme mi piace.

In un primo momento i mazzetti non devono essere troppo fitti lascio qualche buco per ulteriori decorazioni.

Armonizzo i colori e i materiali in una seconda fase di “riempimento” in cui utilizzo all’occorrenza la pistola con la colla a caldo, che mi serve anche per bloccare i rametti già legati in precedenza.

Ho scelto una composizione il più possibile al “naturale” nelle molte nuance del verde con qualche aggiunta di marrone, argentato e giallo e le pennellate di rosso. E’ un po’ come dipingere, ci si lascia trasportare dal gesto.

In genere appendo la ghirlanda e la metto in “osservazione”, a volte aggiungo ancora qualche elemento, a volte lo tolgo. Poi mi dico “ecco così ho finito”


Certamente con questo metodo di lavorazione non si possono fare ghirlande a go-go, diciamo che è un processo di meditazione e di rilassamento, in cui ci si sente in armonia con la natura e la si ringrazia per la sua bellezza.

Buone Feste

Pubblicato da tempodagufi

Architetto, blogger, appassionata di musica celtica e antica, riciclo creativo e artigianato artistico