Gufo o Silfide: The Owl Faery di Brian Froud

Brian Froud con la moglie Wendy vivono nel Devon (Inghilterra) in una “casa lunga” nei pressi di Dartmoor che sembra essere uscita dai suoi disegni: un edificio in granito con il tetto di paglia di sassone memoria. Gli interni sono una girandola di Art&Craft con sculture di fate, goblin, troll.
Dai disegni di Brian, Wendy crea le sue bambole in fimo, gesso, resina aggiungendo stoffa, piume, foglie e i tesori del bosco..

Tutto è cominciato per Brian Froud dall’amore a prima vista delle illustrazioni di Arthur Rackham (1867- 1939) che lo ha portato a studiare il folklore della Gran Bretagna e poi di altre culture, sempre più affascinato dalle radici mitologiche comuni tra le terre vicine e lontane. Dopo il college Brian aveva iniziato a lavorare a Londra nel campo dell’illustrazione commerciale, ma continuato a disegnare creature magiche sviluppando uno stile personale (questi disegni sono stati pubblicati successivamente in Once Upon a Time e The Land of Froud dalla Peacock Press di David Larkin.)
La svolta inizia dalla coabitazione con l’illustratore Alan Lee e la sua famiglia quando decidono a metà degli anni ’70 di trasferirsi a Dartmoor nel Devon [1]: una terra ricca di storia e mito, boschi vetusti e fertile terra collinosa, traboccante di vegetazione e ricca di acque, accanto a una brulla e nebbiosa brughiera disseminata di rocce e megaliti.
I due giovani artisti immersi uno scenario così suggestivo e denso di racconti sul Piccolo Popolo di Faerie, scrivono e illustrano un libro che, dal 1978, fa il giro del mondo (tradotto in molte lingue e ristampato).

Un David Bowie steampunk nel ruolo del Re dei Goblin e il neonato Toby Froud nell’iconico film d’animazione Labyrinth (1986)

Chiamato a New York dal regista americano Jim Henson per realizzare due lungometraggi “the Dark Crystal” 1978 (che nel 2019 è “migrato” nella serie Netflix “The Dark Crystal: The Age of Resistance“) e “Labyrinth” Brian conosce sul set Wendy, la sposa e diventa padre di Toby (il bambino rapito dai goblin in Labyrinth).

Praticamente molte delle immagini-riproduzioni/ statuine delle creature di Faerie sulle bancarelle dei mercatini celtici sono state disegnate da Brian Froud & family o ispirate dai loro disegni.

The Owl Faery

Tutta questa premessa per introdurre il disegno di una creatura fatata notturna, dal volto luminoso, The Owl Faery che spicca il volo dal bosco brulicante di vita, dove riconosciamo la natura plastica delle forme fatate, colte dall’artista in stati di transizione da una forma all’altra.

In questa creatura alata posta diagonalmente al centro del dipinto si riconosce la natura elementale della silfide.[2]
Scrive Paracelso: “Un silfide meditabondo si alloggerà nella macchina di un gufo, di un barbagianni o d’una civetta: al contrario un silfide di umore gaio e che ami cantare canzoncine, si insinua in un usignolo, in una capinera o in un canarino[3]

Nell’intervista di Terri Windling[4], vicina di casa dei Froud, Brian spiega
Il mito ci circonda ogni giorno, in particolare in un paesaggio intriso di storia e vecchie storie come Dartmoor. Se faccio bene il mio lavoro, non solo il mito diventa visibile all’interno di un dipinto, ma quel dipinto diventa la porta di un nuovo modo di guardare il mondo. Ti giri e guardi la terra intorno a te, e cominci a vedere i volti negli alberi e le fate che svolazzano nell’ombra“.
Di solito inizio i miei dipinti più grandi e complessi con un’immagine umana“, spiega. “La familiarità della forma umana fornisce una pietra miliare e un riferimento” personaggi reali che sono amici o vicini di casa e fotografati dall’artista in varie pose. “L’immaginario che circonda la figura centrale è sempre in relazione con essa. Queste creature secondarie sono spesso tratte da schizzi precedenti: ho molti, molti quaderni pieni di cose del genere.” In effetti il suo lavoro è quello di un visionario che disegna quotidianamente e meticolosamente volti, espressioni, pose.

Jean-Luc Lenoir in “Old Celtic & Nordic Ballads” 2013


[1] Dartmoor ha sempre attratto artisti, in particolare il villaggio di Chagford, che è stato un centro per le arti visive e letterarie dalla fine del XIX secolo in poi.
https://www.terriwindling.com/dartmoor/the-legends-lore-of-dartmoor.html
https://www.terriwindling.com/folklore/devon-folklore.html
https://www.terriwindling.com/dartmoor/
[2] Spirito alato della mitologia germanica e celtica, talvolta considerato un angelo, la Silfide vive nei boschi e danza nel vento. Viene raffigurata come una fanciulla longilinea dalla pelle diafana e i lunghi capelli biondi (a volte color miele a volte d’argento) una bellezza delicata e in boccio che emana il fascino della grazia.
https://terreceltiche.altervista.org/silfidi-farfalle-del-vento/
[3] http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/alchimia/marra3.htm
[4] https://www.terriwindling.com/mythic-arts/froud.html

Pubblicato da tempodagufi

Architetto, blogger, appassionata di musica celtica e antica, riciclo creativo e artigianato artistico