Brynia: La pigottina d’Inverno

Brynia è la mia seconda pigottina nata per fare un regalo di compleanno ad una signora, amica carissima.

Ancora in fase esplorativa nel dolce mondo delle Pigottine, seguo le orme di Vanda Brombin e il suo tutorial le Margiuline completo di cartamodello scaricabile gratuitamente.
La sua è una fata del giardino della Primavera marzolina, la mia sarà una fata dell’inverno, soffio di gelo, nebbia del mattino, una creatura splendente come il bianco della neve.
Ho frugato tra i campionari delle stoffe, cercato degli abbinamenti con le lane e i nastrini.. pensato al vento e alle creature fatate del folclore celtico.

Ed ecco il risultato che vado a descrivere pezzo per pezzo.

La faccina

Ho trovato un avanzo di non so che tessuto, quasi senza trama, abbastanza elastico da poter rivestire la pallina da 3 cm. Non so come sono riuscita a dare alla carnagione un viraggio bluastro che ho ravvivato disegnando le guance con del fard fucsia. Anche se Vanda consiglia di fare gli occhietti chiusi alle testine di dimensioni così piccole, ho voluto disegnare due grandi occhi neri, un po’ misteriosi come sono gli occhi di fata.
Per l’acconciatura ho seguito gli ottimi spiegoni della Vanda, ma ho aggiunto una dose abbondante di glitter bianco (prima ho spruzzato la lacca extra forte). Ho aggiunto come decorazione una rosellina da un mini avanzo di pizzo semplicemente arricciato e arrotolato.

Il vestito

Brynia in fase di lavorazione

Le dimensioni del tessuto sono quelle del tutorial, ma essendo il mio di una consistenza più sostenuta il vestito ha preso un effetto gonfio e mosso, giusto sistemandolo un poco. Ho schiacciato e fermato il “bavero” sul davanti con delle gocce di colla, assecondando le pieghe che si erano formate e sembra che Brynia indossi una specie di scialletto, stola.
Il sottogonna (che ho tenuto più corto rispetto al vestito) viene coperto quasi del tutto, ma s’intravede in trasparenza e aggiunge un dettaglio di accuratezza. Per le maniche e i “calzettoni” ho utilizzato la stessa stoffa traforata della mia prima pigottina, le prime le ho completate con uno svolazzo di pizzo, i secondi con fiocchetto bianco e stellina di lustrini.

Le ali

Ali azzurro pan di zucchero sono di un un filato misto seta semilucido, con un tessuto dalla trama larga ma rigido. I due pezzi cuciti al rovescio e rigirati risultano tridimensionali e l’effetto è estremamente vivido, ci si aspetta di vederle palpitare da un momento all’altro. Un piccolo fiocco bianco satinato con lunghe code completa il dietro.

La composizione

L’elleboro-sonaglio

Ho incollato Brynia su una base di legno che era un campionario per le finiture edili e ho aggiunto un filo di alluminio sagomato che porta un grande fiore.

Mi sono ispirata all’elleboro e ho avvolto 5 petali sagomati leggermente a punta attorno ad una campanella sonaglio di 15 mm circa. Ho sporcato il calice con un po’ di fard, modellato i petali tirando il feltro, aggiunto le foglie e un fiocchetto.

Dove passa Brynia si formano pezzi di ghiaccio (pietruzze sfaccettate e con una lieve tonalità azzurra).

Jean-Luc Lenoir in “Old Celtic & Nordic Ballads” 2013: Air Du Sylphe.
Approfondimento in https://terreceltiche.altervista.org/silfidi-farfalle-del-vento/

Pubblicato da tempodagufi

Architetto, blogger, appassionata di musica celtica e antica, riciclo creativo e artigianato artistico