Giostrina gufi di riciclo

Tempo fa Paola mi ha regalato uno stampino a forma di gufetto (da una confezione a tema Halloween), l’ho subito provato ricavando un po’ di “biscotti” in pasta al bicarbonato pensando di ottenere dei “pendenti” da aggiungere a qualche carillon del vento, ma poi ho pensato di farne dei veri e propri protagonisti in una “giostrina” tutta per loro.
Iniziamo con il reperimento del materiale: un vasetto di plastica dalla forma svasata, carta crespa, carta bianca tipo asciugatutto, colla vinilica, pasta da modellare (vedi ricetta), fondi di caffè in polvere.
Un lavoro semplice ma che richiede varie fase di lavorazione e lunghi tempi di attesa per l’asciugatura. Ho realizzato tre versioni dello stesso progetto

Un semplice progetto di riciclo creativo a tema gufoso

Ho iniziato con i gufetti, alla pasta ho aggiunto dei fondi di caffè fino a ottenere un bel colore scuro, ho steso un foglio di circa 4-5 mm di spessore (con la mia macchinetta per la pasta tiro la sfoglia e la ripiego in 3) e per ottenere una trama ho impresso delle venature con una foglia di fico (si potrebbero utilizzare anche erbe e infiorescenze varie); con lo stampino ho ritagliato una decina di “biscotti”, e praticato due fori grandi per gli occhi e un forellino sulla testa per farci passere il filo. Dopo averli lasciati asciugare all’aria nel mio sottoscala, rigirandoli un paio di volte, li ho verniciati con della vernice trasparente sia per far risaltare il colore che a scopo protettivo. Per il secondo carillon ho realizzato una texture marmorizzata impastando in modo grossolano pasta bianca e pasta blu. Ho tirato la sfoglia a mano e tagliato via il ramo, con la punta del manico di un pennello ho praticato i fori degli occhi e con la punta di uno stecchino il forellino per il filo.

Per la “campana” ho rivestito il contenitore con la tecnica della cartapesta, imbevendo le strisce di carta nella colla vinilica diluita (a occhio ma circa metà colla e metà acqua) e applicandole in più strati sia all’interno che all’esterno. Per il rivestimento della vaschetta preferisco utilizzare la carta da cucina perchè si presta meglio, lascio che si spiegazzi in modo casuale e rinforzo bene i bordi facendo almeno 4 strati. Una volta asciutto saggiare la rigidità ottenuta e nel caso aggiungere altri strati.
Ho lasciato asciugare per un giorno e completato con la carta crespa dalla quale ho ricavato dei pezzi stracciati con le mani. Ho infine passato un pennello intinto nel color argento e scaricato bene in modo da lasciare delle leggere velature. Una volta asciutto anche questo strato ho applicato una mano finale di colla vinilica pura (con il pennello leggermente imbevuto nell’acqua)

Rivestimento con la tecnica della cartapesta

Ho praticato con il trapano piccolo un foro al centro e dei forellini lungo il bordo, per tracciare i punti ho disegnato la circonferenza della campana su un foglio e con il compasso l’ho suddivisa in 8 parti (costruzione di un ottagono iscritto nel cerchio)

Ed ecco finalmente giunto il momento per assemblare i pezzi: ho recuperato un pezzo di cordoncino tra gli avanzi e con un ago dalla testa grande l’ho infilato al centro della “campana”, per abbellire l’attacco del filo (ma anche per fissare saldamente il tutto) ho infilato una pallina pescata tra quelle che ho sempre da parte quando mi avanza un po’ di pasta da modellare e ho realizzato un cappio, prima con un bel nodo e poi avvolgendo l’estremità del cordoncino intorno al nodo (dopo averlo imbevuto nella colla vinilica).
Ho quindi misurato 12 cm di filo per ogni gufetto, infilato nei relativi buchetti con un ago e annodato le estremità in modo che il nodo finisca contro il bordo interno della campana.

Pubblicato da tempodagufi

Architetto, blogger, appassionata di musica celtica e antica, riciclo creativo e artigianato artistico