Dopo il mio primo gufo patchwork ho continuato a sperimentare questa antica tecnica di lavorazione dei “ritagli di stoffa”, un tempo risorsa primaria per il risparmio domestico (con l’uso fino all’ultimo pezzetto del tessuto), oggi presupposto per pannelli decorativi che sono dei capolavori artistici.
La tecnica consiste nell’assemblare i pezzetti di stoffa tagliati a strisce e a quadratini secondo semplici figure geometriche cucendoli tra loro (stile tradizionale). Recentemente con la diffusione delle fliselline termoadesive di vari spessori e materiali i pezzi di stoffa vengono semplicemente accostati tra loro e fissati sul tessuto di base facendoli aderire al sottile strato di colla con una passata di ferro caldo (stile moderno).
Stile tradizionale: i ritagli di stoffa cuciti
Dal punto di vista funzionale la lavorazione patchwork permette di utilizzare pezzi e avanzi di tessuto altrimenti inservibili.
In compenso richiede molta manualità e lavoro. Prima o poi chi si diletta con il cucito creativo si avvicina anche al patchwork
ATTREZZATURA PER IL TAGLIO
Con le figure geometriche si dovrà in buona sostanza ritagliare dagli avanzi si stoffa (campionari, riciclo, stoffa comprata appositamente con la fantasia desiderata) tante strisce, quadrati, rettangoli, triangoli etc.
Con i disegni (e qualunque soggetto si presta alla tecnica patchwork), si dovranno riportare sui diversi tessuti i pezzi di disegno ricalcati stabilendo una “sequenza di taglio e montaggio” e i margini di cucitura da tenere (tecnica dell’applique)
MATERIALE
- cutter a rotella/ forbici e forbicine
- tappetino da taglio
- righello da patchwork (o in alternativa righello/squadretta da disegno)
Schemi delle figure geometriche
Quello più tradizionale e versatile è il quadrato detto “la capanna dei tronchi” (Log cabin), uno schema di assemblaggio (giustapposto o a spirale).
Si utilizzano tante strisce di tessuto (tutte della stessa altezza o di due altezze) lunghe quanto basta (la lunghezza in genere è tagliata nella fase di montaggio) disposte attorno ad un quadrato/ piccolo quadratino di partenza -non necessariamente centrato. La lavorazione in diagonale sfrutta invece l’uso di triangoli ed è leggermente più complessa.
A seconda dello schema di assemblaggio e dei colori scelti si ottengono un’infinità di effetti decorativi. [Su Pinterest ovviamente si trovano una grande quantità e varietà di modelli.]
La mia prima borsa
Senza sapere bene cosa stavo facendo ho cominciato a cucire due quadrati secondo un modello semplicissimo di Log cabin (all’epoca cucivo quasi tutto a mano). Come si vede nella foto pur avendo utilizzato lo stesso schema (e le strisce della stessa altezza) i due quadrati non hanno la stessa misura (quello a destra è leggermente più grande)!! Basta infatti uno scostamento anche solo di 1 mm del margine di cucitura per incappare in queste imprecisioni. Quando si cuce un po’ storto invece è meglio scucire subito e rifare.
LOG CABIN
Lo schema prevede di accostare due quadrati centrali (1 e 2) della stessa dimensione, cuciti prima tra loro e poi ad una striscia orizzontale (3) nella parte inferiore.
Variazioni dello schema sono ad esempio partire da una quadrato 1 più grande, abbinato in posizione 2 ad una striscia.
Io ho ottenuto il quadrato 1 unendo assieme due triangolini.
Oppure partire da un rettangolo iniziale (1+2) ottenuto unendo due strisce.
In genere si cerca di aggiungere un effetto ottico di profondità allo schema mettendo le strisce di tonalità più scura da una parte.
In questo modello sono le strisce in grigio scuro.
Per accentuare invece il disegno spiraliforme dello schema possiamo ad esempio usare toni scuri ai pezzi 1-3-6-9-8-11(o la stessa trama) o viceversa.
Una semplice variazione del modello si ottiene ruotando lo schema a 90° (sia a sinistra che a destra) o ribaltandolo
GIRANDOLA DI QUADRATI
Prendiamo due quadrati della stessa dimensione ma con colori/disegni diversi e otteniamo un quadrato suddiviso in due triangoli di diverso colore (decorazione).
C’è un metodo veloce per ottenere dei perfetti quadrati-triangolo (che all’epoca della mia prima borsa non conoscevo) da comporre in una miriade di disegni geometrici!!
Mettiamo dritto contro dritto i due quadrati e li spilliamo, cuciamo tutto lungo tutto il perimetro alla distanza-piedino.
Tagliamo lungo le diagonali e apriamo i pezzi ecco che abbiamo ottenuto quattro quadrati-triangolo da assemblare a piacere.
Ho aggiunto capienza alla tracolla con una striscia di circa 6 cm che unisce davanti e dietro. L’interno della borsa è foderato, per i manici ho cucito un avanzo di gros grain sintetico nero sulle estremità laterali
Ho utilizzato come chiusura un bottone magnetico ma non ho calibrato bene le distanze, come pure la pattina non copriva bene, sono riuscita ad ovviare a questi difetti semplicemente realizzando un soffietto con due punti a mano che chiudono lo spessore laterale.
Proprio per tutte questa imprecisioni non sono stata ad abbellire la borsa che era finita negletta appesa a una gruccia.. eppure è diventata la tracolla preferita da mio marito, che adesso ci mette tutte le sue cosa di musicista.
Progetti patchwork
Cuscino gufo (lavorazione a spina pesce)
Mug Rug con gufetto
Borsa dei quadrati
Tre variazioni del modello Tote Bag di Lisa Pay
Work in progress